
All’interno della confezione troviamo:
il corpo principale con spazzola già inserita
impugnatura
spazzola a rullo di ricambio
filtro HEPA di ricambio
spazzola per pulizia
detergente per pavimenti multi-superficie
base di ricarica con cavo e alimentatore integrati
Il montaggio come al solito è velocissimo. Collegate l’impugnatura al corpo principale, riempite il serbatoio dell’acqua, accendete, reclinate e partite.
Tre gatti, una bambina, pavimenti misti in laminato e gres porcellanato, e nonni (oltre che genitori) che entrano ed escono regolarmente. Il test della Dreame H15 Pro Heat non è stato solo tecnico, ma reale. E il risultato? Una lavapavimenti che si adatta benissimo alla vita quotidiana.
Anche se è nera e massiccia a vedersi (soprattutto sulla sua base di ricarica), si muove con più agilità del previsto, e le ruote motorizzate fanno un ottimo lavoro anche su superfici miste. Rispetto ad altre concorrenti (come la recente S9 Artist), è meno agile in curva, ma più efficace nei movimenti lineari.
Il peso insomma è l’ultimo dei vostri problemi. E grazie ad alcune caratteristiche che vedremo a breve, riesce a pulire anche in posti altrimenti preclusi alle lavapavimenti non di ultimo grido.
La linea ricalca quella delle ultime lavapavimenti Dreame: scocca nera, ruote grandi, baricentro alto. L’aspetto non è dei più leggeri, ma tutto trasmette una sensazione di robustezza. C’è comunque qualche diversità rispetto alla H15 Pro che l’ha preceduta di poco, come il corpo principale più schiacciato (nella H15 era cilindrico) e alcune piccole novità sparse qua e là.
Il braccio robotico GapFree, poi, aggiunge movimento e reattività. Fa uno scatto rumoroso ogni volta che entra in funzione, e all’inizio sembra quasi un difetto. Ma in realtà serve a catturare meglio lo sporco vicino a bordi e angoli: ci si abitua presto, e torna davvero utile. Per la cronaca: si attiva spesso, non solo vicino bordi e angoli.
Anche questa, come oramai tutte le recenti lavapavimenti medio o top di gamma, si piega a 180°, diventando piatta quanto basta per infilarsi sotto letti e divani rialzati.
E grazie al supporto all’app tramite Wi-Fi, la si può muovere avanti e indietro da remoto: una funzione che lì per lì sembra quasi inutile, ma che torna utile per pulire senza sforzi in punti complicati. Un esempio banale? Sotto il letto! Alcuni punti, anche se la piegate a 180°, non si raggiungono comunque. Così sì.
La grande differenza della H15 Pro Heat è tutta nella parola “Heat”: può riscaldare l’acqua fino a 85°C. Non è vapore, ma una sorta di via di mezzo che migliora la rimozione dello sporco ostinato, soprattutto grasso e macchie vecchie. Il calore si perde in fretta sul pavimento, ma la differenza si sente. Soprattutto se avete animali, bambini o cucine trafficate.
A livello di potenza, si parla di 22.000 Pa, con il supporto di un sensore RGB che riconosce il tipo di sporco e regola automaticamente la potenza di suzione. La spazzola ruota a 480 giri al minuto, e grazie al sistema TangleCut riesce a gestire senza intoppi peli e capelli. Davvero comoda la separazione tra solidi e liquidi nel serbatoio, grazie a un nuovo contenitore reclinabile che appunto separa i due tipi di sporco: una di quelle idee intelligenti che fanno la differenza nella manutenzione.
Finita la pulizia, si passa alla fase di mantenimento, che su questa H15 Pro Heat è un piccolo spettacolo. Grazie al sensore RGB, la base decide se fare un lavaggio standard o uno più profondo, anche con immersione completa del rullo a 100°C. E poi, via con l’asciugatura: aria calda a 90°C per 5 minuti, con sistema intelligente che valuta temperatura, velocità e durata. Il tutto con un rumore non troppo alto (63 dBA), soprattutto considerando le prestazioni.
Non è solo marketing: la spazzola esce veramente pulita, asciutta e pronta all’uso. Non serve smontare nulla, e si ha sempre la sensazione di igiene e ordine. Comunque di tanto in tanto smontarla non guasta, non tanto per pulire il rullo, quanto più per pulire intorno al pettine antigroviglio.
In più, la gestione via app è completa: si possono impostare preferenze, avviare la pulizia remota o far partire il lavaggio automatico direttamente dal telefono.
Pur essendo un prodotto top, manca qualcosa. Non c’è luce LED frontale, utile per illuminare sporco fine, e non c’è il dispenser automatico di detergente visto sulla H14 Pro. Sono dettagli che chi ha già provato altri modelli nota subito, ma che non compromettono la bontà del sistema.
Più che altro la cosa che fa rabbia è averli visti su modelli top di gamma Dreame e non trovarli su questa, che al momento è la migliore mai sfornata dal brand.
In più, va detto: non sostituisce una scopa elettrica. Se vi serve pulire sopra mobili, divani o scale, dovete comunque affidarvi ad altro. La H15 Pro Heat è specializzata nei pavimenti, e lo fa con grande efficacia.
Uno dei punti di forza della Dreame H15 Pro Heat è senza dubbio l’autonomia. In modalità Eco si arriva fino a 72 minuti di utilizzo continuo: più che sufficienti per pulire anche abitazioni medio-grandi in un’unica sessione. Se si attiva la modalità Heat, che scalda l’acqua a 85°C, la durata scende a circa 20 minuti, ma è comunque un risultato molto valido considerando il dispendio energetico richiesto.
La ricarica però richiede tempo: circa 4–5 ore per riportare la batteria al 100%. Una pausa obbligata tra una sessione intensa e l’altra, giustificata dal fatto che la batteria è davvero ampia e garantisce prestazioni solide.
I materiali sono buoni e il tutto è bello solido. Unico dettaglio: la plastica in alcuni punti è lucida, e tenderà a graffiarsi, soprattutto se reclinate la lavapavimenti per passarla sotto ai letti.
C’è da fare qualche manutenzione extra oltre al lavaggio automatico della spazzola? Beh sì: assicuratevi di tenere i serbatoi sempre belli puliti, specialmente quello delle acque scure. Ricordatevi di sciacquarlo ogni volta che lo usate, perché l’acqua sporca tende ad addensarsi e puzzare (e neanche poco).
Inoltre nel serbatoio dello sporco c’è anche un filtro HEPA, che è quello che si occupa di filtrare l’aria espulsa dal meccanismo di aspirazione, trattenendo particelle piccole.
Ha un piccolo reticolo metallico che blocca sporco un po’ più grande che sfugge al serbatoio. Assicuratevi di pulirlo, e magari dare una lavata a tutto il filtro. Prima di riusarlo però aspettate che sia completamente asciutto.
A livello di ricambi al momento si trovano solo spazzole e filtri HEPA di ricambio. Il modello è arrivato da pochissimo sul mercato, e ci vorrà ancora un po’ prima che store come Aliexpress e simili si popolino di serbatoi nuovi e altri pezzi da sostituire.
Con un prezzo di listino di 699€, la H15 Pro Heat si posiziona nella fascia alta del mercato, accanto a modelli top di marchi come Tineco e Roborock. Tuttavia, il suo rapporto dotazione/prezzo è più favorevole di quanto sembri a prima vista: lavaggio a caldo, braccio robotico, sensore RGB, base intelligente, app avanzata… c’è tutto ciò che ci si aspetta da un prodotto di nuova generazione.
E la buona notizia è che con ogni probabilità verrà scontata in occasione del Prime Day di luglio. Se siete interessati, vale davvero la pena tenerla d’occhio: a una cifra inferiore, potrebbe diventare uno dei migliori affari dell’estate.
Altrimenti potete valutare l’H15 Pro, a cui praticamente manca solo la modalità per riscaldare l’acqua con cui lavare il pavimento, o l’H14 Pro. Entrambe sono ancora molto, molto valide, e si trovano a prezzi più bassi.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Dreame, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.
L’articolo Dreame H15 Pro Heat: test completo della lavapavimenti più avanzata del momento sembra essere il primo su Smartworld.