
La scatola contiene tutto il minimo indispensabile. Oltre alla TV da 14 pollici, troviamo un telecomando classico con ogni pulsante che potrebbe mai servirci (con batterie incluse), l’alimentatore proprietario, un cavo per usare l’accendisigari dell’auto come alimentazione, un cavo RCA per i collegamenti analogici, e ovviamente l’antenna (da alimentare tramite la porta USB-A presente sulla TV. Non manca un manuale enorme, corredato da una sorta di quick start guide.
La TV è costruita con una plastica molto economica, e il rivestimento non è certo il Gorilla Glass cui siamo abituati su smartphone e tablet, ma piuttosto un materiale plastico che trattiene facilmente impronte e ditate (sia chiaro che non c’è il supporto touch screen).
Sulla parte frontale ci sono i pulsanti per navigare nei menu, cambiare canale o regolare il volume, così da poterla usare anche senza telecomando.
Il retro ospita una discreta dotazione di porte: HDMI, AV, jack audio, USB-A e un interruttore fisico per l’accensione. Lo stand integrato permette di tenerla leggermente inclinata praticamente a ogni angolazione, cosa fondamentale per una visione quantomeno decente, come vedremo a breve.
Appena la accendiamo, dopo aver scelto lingua e paese, parte subito automaticamente la ricerca dei canali (consigliamo di saltare quelli non digitali per risparmiare tempo).
È essenziale aver collocato l’antenna fuori dalla finestra (se siamo al chiuso) perché altrimenti la ricezione sarà del tutto assente. Questa TV non è infatti pensata per essere usata tra le mura domestiche, ma in mobilità all’aperto. L’antenna ha una base magnetica che si attacca facilmente al tetto di auto o camper, ma in generale la sua ricezione non è quasi mai stata perfetta nemmeno in campo aperto.
Le poche altre antenne portatili che abbiamo provato in passato non erano così sensibili alla posizione, tanto che anche dentro casa (magari posizionate vicino a una finestra) qualcosa riuscivano a prendere.
Non a caso, nel box “spesso comprati insieme” c’è un’antenna esterna dal costo di 19 euro (un quinto del televisore!), che promette una buona ricezione anche in “camera da letto, loft, caravan“.
Per di più, nonostante il supporto DVB-T2, non siamo mai riusciti a sintonizzare automaticamente i canali RAI (in modalità manuale abbiamo visto giusto Rai Sport, e con qualità pessima, nonostante fosse inserito il MUX giusto per la toscana), e in generale l’ordinamento dei canali non è mai stato quello atteso (come ben visibile nel video in apertura).
E la qualità dell’immagine? Il pannello è HD (1366 x 768 pixel), ha una luminosità sufficiente anche per una visione all’aperto, ma cattura anche un sacco di riflessi, quindi dipende molto dal tipo di contenuto (quelli scuri sono più penalizzati) e dall’ambiente circostante.
Ma la vera criticità è data dal fatto che i colori virano rapidamente appena ci spostiamo di pochi gradi dalla posizione frontale. Gli angoli di visione sono critici, soprattutto in verticale: basta inclinare leggermente lo schermo per ritrovarsi con un’immagine slavata o distorta. Va un po’ meglio lateralmente, ma il compromesso è evidente.
Il risultato è un’esperienza che richiede una posizione quasi chirurgica per vedere qualcosa in modo decente e che mal di sposa alla condivisione fra tante persone, perché qualcuno per forza di cose sarà fuori asse.
I possibili rimedi? Collegare un dongle HDMI (da alimentare a sua volta, ma per alcuni potrebbe anche bastare la USB-A presente sul televisore), o usare la porta USB con una pennina, dato che i formai supportati sono numerosi, da MP4 a MP3. Però stiamo comunque parlando di una forzatura che può essere l’eccezione ma non la regola (altrimenti significa che avete acquistato il dispositivo sbagliato).
Più che una TV portatile, siamo di fronte a una TV da viaggio, pensata per campeggio e attività all’aperto. Anche nelle condizioni migliori, trovare un segnale stabile non è mai stato facile e la qualità del pannello mal si sposa con la visione all’aperto, in un ambienta che per sua stessa natura è più problematico.
A peggiorare le cose c’è il fatto che l’autonomia è di circa due ore e il tempo di carica residuo non è nemmeno indicato chiaramente. Anche per questo abbiamo insistito sulla differenza tra “portabilità” e “viaggio”.
Ma anche supponendo di essere nelle condizioni ideali, con una fonte di alimentazione all’aperto, ci sembra tutto fin troppo complicato. L’antenna richiede due collegamenti separati alla TV, poi c’è l’alimentatore che ha un cavo lungo solo un metro e mezzo: capite che c’è davvero poca libertà di manovra e tanto ingombro da parte di fili diversi.
Ma allora non sarebbe meglio un tablet?
Sempre su Amazon si trovano facilmente tablet Android economici (senz’altro con qualità e prestazioni di fascia bassa) sui quali è immediato installare le app dei principali servizi di streaming o anche quelle di RaiPlay, Mediaset Infinity e degli altri canali che offrono lo streaming dei propri contenuti via rete.
A quel punto basta dargli il tethering dallo smartphone (o fare una SIM ricaricabile solo dati) e il gioco è fatto. Vi trovate tra le mani un dispositivo cento volte più flessibile e che servirà non solo per guardare qualche film, sul quale potrebbe aver senso investire anche qualcosina di più volendo. E magari non vi lascia a piedi dopo un paio d’ore.
È una provocazione la mia (un tablet e una TV portatile sono due cose diverse ovviamente), ma se per spendere “solo” 100 euro dobbiamo accettare tutti i compromessi che questo modello richiede, forse vale la pena risparmiarli o aspettare di avere un budget maggiore per comprare qualcosa che funziona davvero.
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