
Sworn è un roguelike senza troppi fronzoli. Non c’è bisogno di attendersi grandi rivoluzioni nel genere, perché la struttura è quella classica, con stanze da affrontare una dopo l’altra, progressione fatta di tentativi, morte e nuove possibilità di crescita ogni volta che si rientra in partita. La differenza, però, sta nella velocità. Sworn è rapido, fulmineo, sia nell’azione sia nel concatenarsi delle stanze, e questa immediatezza lo rende subito molto coinvolgente.
La scelta dell’eroe, poi, è un tassello fondamentale. All’inizio ci si trova con il set base caratterizzato da un solo eroe, un’arma e un’abilità. Dopo poche run, però, si accumulano valute che permettono di sbloccare nuovi personaggi, nuove armi e nuove abilità, ampliando le possibilità di gioco.
Ogni personaggio (quattro in tutto) dispone di quattro armi e quattro abilità diverse, e basta cambiare una sola di queste per stravolgere radicalmente il gameplay: ci sono armi da mischia, armi a distanza, combo da concatenare e attacchi caricati. Lo stesso vale per le abilità: ci sono quelle difensive, come la parata o il contrattacco, quelle di movimento, e quelle prettamente offensive, per una varietà sufficiente a spingere il giocatore a sperimentare e trovare il proprio stile.
Mentirei se dicessi che Sworn sia un gioco originale e perfettamente bilanciato. Ma in realtà questo non è un difetto, anzi, è parte del suo fascino. All’inizio sembra più difficile di quanto in realtà non sia, ma presto ci si accorge che i perk ottenuti sono decisamente forti e soprattutto ben costruiti, ed è divertente sperimentare e combinarli.
Il tutto ruota ai Signori delle Fate, divinità ispirate al ciclo arturiano e reinterpretate in chiave oscura, che offrono al giocatore la possibilità di plasmare il proprio stile run dopo run.
Ciascun dio ha un “filone” tematico, ed infatti c’è chi dona poteri di stordimento, chi avvelena, chi congela, chi scatena attacchi incendiari devastanti a intervalli regolari. La bellezza è che non solo i singoli potenziamenti sono vari e soddisfacenti da usare, ma molti di essi si combinano tra loro, creando sinergie capaci di cambiare radicalmente l’andamento di una run.
La struttura è rapida e ben ritmata, e dà una sensazione assuefacente, con il ciclo che vede una stanza da ripulire, due possibili uscite da scegliere, e già prima di varcare la soglia si sa quale potenziamento si potrà ottenere. Vita massima, poteri degli spiriti, upgrade delle armi, o magari un mercante che offre oggetti temporanei in cambio delle monete raccolte. È una catena di decisioni veloci ma sempre stimolanti, che rendono la progressione uno degli aspetti più riusciti di Sworn.
In Sworn, dunque, si viene spinti dalla progressione, in particolare quella permanente. Ogni run, anche se fallita, lascia in eredità diverse valute da spendere in potenziamenti duraturi: nuove armi, nuovi personaggi, upgrade e persino servizi aggiuntivi che arricchiscono le partite successive, come goblin dispensatori di monete, negozi segreti o prove speciali da superare per ottenere bonus extra. È un sistema generoso, che nel giro di una decina d’ore vi permetterà di sbloccare già molto, fino a creare build talmente potenti da “rompere” letteralmente il gioco, arrivando persino ad abbattere boss in pochi secondi.
Tuttavia, questa crescita spettacolare evidenzia anche i limiti del titolo: la storia è praticamente inesistente e ridotta al semplice sconfiggere i Cavalieri della Tavola Rotonda corrotti fino allo scontro con Re Artù, senza mai davvero coinvolgere. Ma soprattutto il tutto sa molto di già visto perché pesca moltissimo da Hades, e, alla lunga, subentra la ripetitività.
Una volta digerito l’impatto iniziale, ci si accorge che Sworn è un gioco piccolo e lo dichiara apertamente, ma questa natura compatta si traduce anche in qualche delusione. Dopo oltre un anno di accesso anticipato gli aggiornamenti sono stati modesti, tra qualche nuovo ecosistema e aggiustamenti qua e là, ma poco altro.
Il risultato è che le run, completabili in 30-40 minuti, finiscono presto per sembrare simili tra loro, se non fosse appunto per i tanti potenziamenti. Gli ecosistemi non offrono grande varietà, la generazione delle stanze non sorprende e i boss, pur discretamente caratterizzati, sono sempre gli stessi con pattern fin troppo semplici, tanto da diventare routine dopo poche partite. Questo si lega alla filosofia del gioco, cioè far sentire il giocatore progressivamente onnipotente, ma resta il rammarico per una freschezza che si esaurisce troppo presto.
Interessante, invece, la modalità cooperativa, sulla quale gli sviluppatori puntano molto, anche se lascia qualche riserva.
Il primo vero dispiacere sulla modalità cooperativa è che non esiste la co-op locale: un peccato enorme, perché con una modalità da divano il gioco avrebbe guadagnato tantissimo, una come quella in TMNT: Splintered Fate. Invece ci si deve limitare al multiplayer online, che peraltro non ha matchmaking ma solo un sistema di lobby manuali.
La formula funziona, ma durante le nostre prove abbiamo avuto l’impressione che il titolo dia il meglio solo se affrontato con amici, non con sconosciuti. A peggiorare il ritmo ci sono i momenti di stallo, come l’attesa che tutti scelgano i potenziamenti o la meccanica delle resurrezioni, che obbliga un compagno a sacrificarsi con una maledizione per riportare in vita l’altro. Insomma, è divertente se coordinato con un gruppo affiatato in chat vocale, altrimenti meglio giocare da soli. Per farla breve, nella stessa tipologia, Ravenswatch vanta dinamiche più divertenti per il gioco in gruppo.
Chiudiamo con una parentesi sul piano estetico, visto che Sworn adotta uno stile grafico che richiama senza mezzi termini quello di Mike Mignola, celebre autore di Hellboy. Il tratto duro, il cel shading marcato e i contrasti netti si percepiscono chiaramente, tanto che gli stessi sviluppatori non ne hanno fatto mistero. Non ha la stessa forza identitaria di un Hades, che poteva anche dividere per la sua estetica molto particolare, ma resta un comparto visivo pulito, leggibile e gradevole, che riesce a dare personalità al gioco e a rendere chiara l’azione a schermo. Carine anche le musiche rockeggianti da accompagnamento.
Sworn è disponibile dal 23 settembre nel solo formato digitale su PS5, Xbox Series X|S e PC al prezzo di 24,99€. È presente senza costi aggiuntivi su Game Pass, mentre una versione per Nintendo Switch è in arrivo.
Il codice digitale per questa recensione è stato fornito da Team 17, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.
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