
Non so voi, ma io me lo sono sempre chiesto: perché le interfacce delle smart TV sono spesso così confusionarie, poco intuitive, e persino frustranti alle volte? E perché il mondo delle TV è così complesso, fatto di modelli, sigle, famiglie di prodotto che cambiano in continuazione? Anche noi del settore, che proviamo a seguire e raccontare le novità, dobbiamo aggiornarci continuamente, a cadenza regolarissima, perché se perdi un mese sei già indietro.
Quando ci è stato detto che avremmo potuto intervistare Alessio Cazzaniga di Samsung, direttore marketing della divisione Audio Video, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata proprio questa, cioè chiedere cose semplici. Perché, altrimenti, avrei rischiato di trovarmi a fare un’altra intervista sull’intelligenza artificiale, che pure è un tema centrale e che a IFA 2025 ha monopolizzato ogni conversazione. Ma no, ho voluto partire da lì, da quelle curiosità che nascono ogni volta che ci si confronta con il mondo delle TV.
Così ci siamo seduti a un tavolo con Alessio Cazzaniga, e lui è stato estremamente disponibile nel rispondere a ogni domanda. Quella che segue è la trascrizione della nostra chiacchierata.
SmartWorld: Alessio, partiamo da una mia curiosità. Mi sono sempre chiesto perché le interfacce delle smart TV fanno, come dire, un po’ schifo. Sono spesso un po’ confusionarie, non sempre super intuitive. Qual è la vostra risposta? E voi come pensate di migliorarle in generale?
Samsung: Ti ringrazio per la domanda, perché Samsung crede molto a questo punto. Dunque, l’utente è abituato all’esperienza dello smartphone e si aspetta lo stesso anche dalla TV. Negli ultimi anni stiamo cercando di lavorare per uniformare le grafiche dell’interfaccia, in modo tale che siano uguali sia sui televisori che sugli smartphone. In questo modo, chi è già utente Samsung ritrova lo stesso linguaggio visivo anche in salotto.
Un altro obiettivo è rendere le interfacce più colorate ed interattive. Qui entra in gioco soprattutto l’intelligenza artificiale: la voce, per esempio, rende la navigazione più semplice e immediata. In sintesi, l’idea è quella di uniformare i dispositivi e creare la massima familiarità, passando dallo smartphone al televisore, fino agli elettrodomestici, con l’AI che farà di tutto per ridurre i passaggi e facilitare la vita all’utente.
SmartWorld: Non basta più dire che lo schermo è più grande. Oggi, cosa conta davvero per convincere qualcuno a cambiare TV nel 2025?
Samsung: C’è una nicchia di mercato, di cui siamo molto contenti, che è molto attenta all’innovazione. È un po’ la linfa vitale di questo settore, altrimenti dovremmo vendere tutti i prodotti allo stesso prezzo e tutto diventerebbe uguale. Poi c’è un’altra parte di utenti che cerca qualcosa di esclusivo per differenziarsi. Per questo, negli ultimi anni, stiamo puntando su più fronti. Ad esempio la sicurezza, con Knox: molti utenti pensano che il televisore non possa subire minacce, invece al momento dell’accensione diventa vulnerabile. Per questo abbiamo introdotto Knox e cerchiamo di comunicarlo ai nostri clienti.
Un altro punto è l’ecosistema: siamo gli unici ad avere un ecosistema completo. Con SmartThings posso avere la mappa della casa, interagire con tutti i dispositivi e, grazie all’intelligenza artificiale, monitorare anche i consumi energetici. Poi c’è il tema dell’AI: quest’anno la serie Q7 integra l’intelligenza artificiale, che fino all’anno scorso era riservata ai Neo QLED. È quindi una tecnologia “più democratica”, alla portata di tutti.
Un altro aspetto importante sono i contenuti. Con Samsung TV Plus offriamo oltre 300 canali gratuiti, senza alcuna sottoscrizione. E quest’anno la grande novità è l’Art Store, che prima era esclusiva della famiglia The Frame. Dalla serie Q7 in su è disponibile su tutti i dispositivi, tranne l’OLED: ogni mese si possono avere oltre 30 immagini provenienti da 70 musei, per un totale di circa 3000 opere d’arte, così puoi far diventare il TV stesso un oggetto d’arredo, cosa che ai clienti piace molto.
SmartWorld: Quindi il vostro approccio è quello di creare tante serie di TV per intercettare esigenze diverse. Però una curiosità: perché hanno tutti questi nomi così complessi?
Samsung: È vero. Negli anni, però, stiamo cercando di semplificare. Abbiamo la serie U, che è Ultra HD; la serie Q, che è la QLED 4K; la serie QN, che è Neo QLED 4K e 8K; e la serie S, che è OLED. Ci sono ancora troppi numeri, lo sappiamo, e probabilmente dovremo imparare dal settore automotive, che parla in termini di serie ed è molto più chiaro. Rispetto a tanti anni fa, quando c’era una marea di codici, stiamo già riducendo molto la complessità. Come per la domanda sulle interfacce, è un ottimo spunto su cui riflettere.
SmartWorld: Passiamo alle novità che avete presentato a IFA 2025. Abbiamo visto la tecnologia micro-RGB, e poi c’è stato l’annuncio di una TV portatile. Mi racconti qualcosa di più?
Samsung: Parto dall’intelligenza artificiale, di cui abbiamo già parlato: nuova interfaccia, comandi vocali, interazioni sempre più fluide.
La seconda novità è il micro-RGB. È, secondo noi, il futuro — ma anche il presente — degli schermi TV. Si tratta di un nuovo standard tecnologico che diventerà un punto di riferimento per cromatismo, dettaglio e contrasto. Rispetto alla tecnologia mini-LED con pannello retroilluminato, non avremo più un quantum dot (cioè un filtro), ma una matrice di micro-LED dei tre colori primari — rosso, verde e blu — controllata da un chipset dedicato. Ogni singolo LED e ogni fotogramma possono essere gestiti al meglio, senza passare dalla luce blu filtrata in bianco. Questo garantisce massima precisione e contrasto. In più, i nostri micro-LED hanno dimensioni di 100 micrometri, contro i 500 micrometri della concorrenza. Sono quindi molto più numerosi e offrono maggior dettaglio e definizione. Abbiamo aggiunto anche il glare free, che elimina i riflessi e sta già avendo successo sulla famiglia OLED S95.
L’altro prodotto è “Moving Style”, che molti hanno chiamato “TV portatile”, o addirittura un tuo collega l’ha chiamata “TV borsetta”. In realtà si tratta di un televisore da 27 pollici, QHD, 120 Hz, 400 nits, touch, con intelligenza artificiale e tutta l’interfaccia Samsung. Può essere usato con un piedistallo dotato di ruote oppure staccato e appoggiato su un tavolo. Ha una batteria che dura dalle tre alle quattro ore. È una piccola rivoluzione, pensata anche per gli spazi più ridotti, come spesso capita nelle case italiane. È un’evoluzione del successo del proiettore portatile “Freestyle” e va a rafforzare la famiglia Lifestyle, che già include The Frame, The Serif e The Sero.
SmartWorld: Sul micro-RGB: ci sono già modelli in uscita? E si sanno i prezzi?
Samsung: Sì, il micro-RGB verrà lanciato in Italia entro fine ottobre, al massimo la prima settimana di novembre. Al momento è previsto un unico modello da 115 pollici. La Corea sta lavorando a formati più piccoli — 75, 85 e 98 pollici — che arriveranno l’anno prossimo, magari già presentati a Las Vegas. Il prezzo di partenza è intorno ai 27.000 euro.
SmartWorld: Dai vostri dati sull’uso delle TV, cos’è che vi ha sorpreso di più negli ultimi anni?
Samsung: Sicuramente la crescita del mercato dei grandi polliciaggi. Le TV da 75 pollici in su sono cresciute di oltre il 40%. È un nuovo trend: se fino a poco tempo fa i formati più diffusi erano 43, 55 e 65 pollici, ora gli utenti vogliono schermi sempre più grandi. Una volta si diceva che per un 98 pollici servissero sei metri di distanza; oggi bastano 3 o 3,5 metri, grazie alle nuove tecnologie. E i prezzi rendono questi prodotti più accessibili.
Da notare anche le abitudini post-pandemia. Le persone hanno iniziato a vivere di più la casa e il televisore è diventato un oggetto ancora più centrale. È anche un elemento d’arredo: per questo prodotti come The Frame, con la cornice e l’Art Store, hanno avuto così tanto successo. Altro esempio è il wireless connect box: un box separato che gestisce i collegamenti e può essere posizionato fino a 10 metri di distanza. L’utente può così cambiare disposizione del soggiorno senza dover spostare il televisore.
SmartWorld: Si parla tantissimo di intelligenza artificiale, ma se doveste puntare su un trend che oggi sembra marginale e domani potrebbe diventare centrale, quale sarebbe?
Samsung: Di sicuro i grandi polliciaggi: è un trend su cui continueremo a investire. Poi lo stile. L’OLED, ad esempio, non è solo contenuto e tecnologia, ma anche design sottile ed elegante, ideale per chi cerca un “modern luxury”. È un tipo di utente simile a quello che sceglie i nostri smartphone pieghevoli, come Fold e Flip: vuole qualcosa di distintivo. Non a caso a IFA abbiamo mostrato anche televisori trasparenti e proiettori innovativi. All’inizio queste tecnologie partono dal B2B, ma poi arrivano al grande pubblico: vedrete delle belle novità tra gennaio e febbraio 2026!
L’articolo Abbiamo chiesto a Samsung perché le interfacce delle TV fanno schifo sembra essere il primo su Smartworld.