
C’è una piccola startup finlandese che vuole cambiare il nostro modo di usare gli occhiali. Si chiama IXI e ha appena svelato un paio di occhiali con autofocus, vale a dire la messa a fuoco automatica, i primi al mondo secondo l’azienda. Una tecnologia che potrebbe mandare in pensione gli occhiali da lettura, le lenti progressive e tutte le soluzioni piene di compromessi che si utilizzano al momento.
Mentre Meta presenta i suoi occhiali smart pieni di sensori e Apple punta tutto sulla realtà mista del Vision Pro, per IXI l’obiettivo è risolvere un problema concreto che riguarda milioni di persone: i problemi di vista. Se dovesse mantenere le promesse, potremmo essere davanti ad una vera rivoluzione per tutti.
Gli occhiali IXI non sono pensati per registrare video o dialogare con un assistente vocale. Qui non ci sono fotocamere, microfoni o app. L’unico obiettivo è correggere la vista in modo dinamico, rendendo superflui occhiali da lettura, bifocali e lenti progressive.
Il cuore del sistema è un sensore ottico a basso consumo che rileva in tempo reale dove stiamo guardando. Emette impulsi di luce e analizza il modo in cui rimbalzano sulla pupilla, determinando se l’occhio è focalizzato su un oggetto vicino, lontano o intermedio.
A quel punto, entra in azione la lente: formata da uno strato sottilissimo di cristalli liquidi inseriti tra due superfici di plastica, è in grado di cambiare istantaneamente l’indice di rifrazione. Il risultato è una messa a fuoco automatica che si adatta allo sguardo in appena 0,2 secondi.
L’hardware per eseguire questa piccola magia è ridotto al minimo, quindi riesce ad entrare senza problemi in una classica montatura da occhiali. I prototipi già realizzati da IXI sembra dei comunissimi occhiali da vista.
Le lenti bifocali e progressive hanno aiutato milioni di persone a vedere meglio, ma il compromesso è evidente: zone ristrette di visione nitida, distorsioni ai bordi e difficoltà nei movimenti, come salire le scale o leggere dal basso. IXI vuole superare tutto questo con una lente che si adatta a ogni distanza in modo fluido e naturale.
Ma la strada verso il mercato non è semplice. IXI dovrà affrontare diverse sfide tecniche e normative:
migliorare la trasparenza ottica ed eliminare eventuali effetti di opacità
garantire comfort e nitidezza costanti durante l’intera giornata
ottenere tutte le certificazioni mediche richieste per occhiali da vista
Nonostante ciò, il progetto procede spedito. Con 36 milioni di dollari già raccolti, un team in espansione e un nuovo laboratorio in arrivo, IXI punta a mostrare le prime demo pubbliche entro fine anno.
Negli ultimi anni abbiamo visto arrivare occhiali con microdisplay, sensori, realtà aumentata e assistenti vocali. Ma nessuno dei grandi nomi della tecnologia ha davvero provato a migliorare la qualità della visione. Si parla tanto di “smart”, ma poco di vista.
IXI punta esattamente su questo: una rivoluzione silenziosa, ma concreta. E anche se oggi è ancora in fase di sviluppo, non è l’unica a credere nel potenziale dell’autofocus ottico. Laclarée in Francia ed Elcyo in Giappone stanno lavorando su tecnologie simili, anche se per ora nessuno è ancora arrivato sul mercato.
Il momento però è favorevole. Il settore degli occhiali vale ormai 200 miliardi di dollari e continua a crescere a ritmi dell’8-9% l’anno. A trainare la domanda c’è un problema che tocca tutti: l’affaticamento visivo causato da ore davanti agli schermi, luci artificiali e vita sempre più sedentaria.
Chi riuscirà per primo a portare sul mercato un’alternativa davvero valida alle lenti tradizionali potrebbe ridefinire un’intera industria. E questa volta, il cambiamento potrebbe non partire dalla Silicon Valley.
L’articolo Altro che smart glasses, gli occhiali del futuro sono quelli con l’autofocus sembra essere il primo su Smartworld.