
La guida autonoma in Europa è più vicina di quanto potremmo pensare. A partire dal 26 settembre 2025, sarà ufficialmente consentito ai veicoli dotati di sistemi avanzati di assistenza alla guida di eseguire manovre iniziate direttamente dal software, con il solo compito del conducente di supervisionare. Questo tipo di funzione, denominata System-Initiated Manoeuvres (SIM), segna un passaggio chiave verso una vera guida “hands-off” anche sulle autostrade europee.
Per la prima volta, non saremo noi a dare il via a ogni singola azione: sarà l’auto ad agire per prima, sulla base delle sue valutazioni, e noi potremo limitarci a controllare che tutto proceda come previsto. Non è ancora guida autonoma completa, ma è la soglia tecnica e giuridica che le apre la strada.
Cosa sono le SIM e perché segnano un cambio di paradigma
Con l’introduzione delle SIM, i veicoli non si limiteranno più a rispondere agli input del conducente, ma potranno decidere autonomamente quando cambiare corsia, rallentare o reagire al traffico, nei limiti imposti dalla legge. Questo approccio sposta l’attenzione dal controllo diretto alla supervisione passiva: un passaggio culturale e tecnico non banale.
Fino a oggi, anche i sistemi più avanzati sul mercato erano vincolati da norme che imponevano l’iniziativa umana in ogni manovra. Con il nuovo regolamento UNECE, in vigore dal 26 settembre 2025, questo vincolo si allenta. I costruttori che vorranno implementare funzioni SIM dovranno semplicemente rispettare i requisiti definiti e certificare i propri veicoli in conformità.
Cosa cambia per chi guida in autostrada
Per gli automobilisti, l’introduzione delle SIM significa che potranno togliere le mani dal volante in situazioni ben definite, come i cambi di corsia in autostrada, a patto che il sistema sia abilitato e certificato. Il nostro ruolo resta fondamentale: dobbiamo rimanere vigili e pronti a riprendere il controllo, ma potremo contare su un livello di automazione superiore.
La guida diventa quindi più rilassata, meno faticosa nei lunghi viaggi, e potenzialmente più sicura se i sistemi si dimostreranno affidabili. Ovviamente non sarà tutto automatico fin da subito: i costruttori dovranno aggiornare i propri software, ottenere le omologazioni necessarie e i singoli stati dovranno recepire le norme UNECE nei propri codici della strada.
In questo senso, la data di settembre rappresenta l’inizio formale di una nuova fase, non un cambiamento istantaneo per tutti.
Qual è il prossimo passo verso la guida autonoma
Con questa apertura normativa, i big dell’automotive — Tesla, Mercedes, BMW, ma anche Stellantis e Volvo — hanno ora l’opportunità di accelerare lo sviluppo e il rilascio di sistemi di livello 3, quelli cioè che permettono di delegare la guida in determinate condizioni, senza tenere costantemente le mani sul volante.
È probabile che vedremo i primi aggiornamenti software già entro la fine del 2025, abilitati solo nei paesi che adotteranno ufficialmente la normativa. Altri seguiranno nei mesi successivi, creando una vera mappa a “macchia di leopardo” dell’autonomia europea.
Se i risultati saranno positivi, le SIM diventeranno in breve tempo uno standard per i nuovi ADAS, avvicinando sempre più l’Europa al concetto di guida completamente autonoma. Non siamo ancora lì, ma ci stiamo muovendo — e stavolta, è l’auto a fare il primo passo.
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